Castelluccio Valmaggiore, Celle di San Vito e Faeto: trio vincente del turismo ecosostenibile dei Monti Dauni

IMG_3683phludoronzo

Puglia – Greggi al pascolo lungo le pendici dei Monti Dauni – Ph. Luciana Doronzo

di Luciana Doronzo

Esistono in Puglia preziosità sconosciute, borghi antichi, scenari naturali che pochi luoghi, come i Monti Dauni, sanno offrire. Boschi ricchi di sentieri con latifoglie inzuppate di pioggia, numerose specie di orchidee selvatiche dai colori sgargianti, more, fragoline di bosco e felci. Paesi arroccati sui monti come presepi contornati di notte dalle tante stelle che non brillano più in città, e la mattina svegliati dal canto del gallo e degli uccelli o immersi nel silenzio assordante del vento. Qui ogni stagione regala un colore.

Questo scenario è stato possibile ammirarlo nei comuni di Castelluccio Valmaggiore, Celle di San Vito e Faeto, dove il Gal Meridaunia, dal 25 al 27 aprile, in collaborazione con PugliaPromozione, ha organizzato “Monti Dauni la Puglia da scoprire”. Tre giorni dedicati alla promozione di eventi, visite guidate nei borghi rurali, passeggiate a cavallo, trekking, percorsi cicloturistici, archeo-trekking, tiro con l’arco e un’Invasione Digitale sul Monte Cornacchia, che con i suoi 1151 metri, è il punto più alto della Puglia; inoltre, laboratori enogastronomici e artigianali, alla scoperta di tradizioni, folklore e sentieri incontaminati, poco noti ai flussi di vacanzieri che in estate invadono soprattutto il Gargano e il Salento. E’ vero, qui non c’è il mare, ma c’è un mare di spighe di grano verdi in primavera e gialle e altezzose a giugno, che si fanno spettinare dal vento, sempre presente, e lo si capisce dalle tante pale eoliche che “salutano” chi arriva da queste parti. La foresta, i boschi ricchi di corsi d’acqua, cavalli allo stato brado, pastori con greggi ben difesi dai cani che conoscono a memoria i percorsi da fare. E poi c’è la gente. Non tanta, ma sufficiente per accogliere i forestieri, sempre pronta ad offrire quello che ha della serie “siediti e mangia con noi”. E, da perfetti sconosciuti, ci si lascia con baci e abbracci, con la promessa di ritornarci ancora. Questo è ciò che colpisce dei circa mille e cento abitanti che abitano i tre comuni della Daunia.
 

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Veduta del Monte Cornacchia - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Benvenuti a Faeto (Foggia) - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Erbe officinali dei Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Rifugio sul Monte Cornacchia - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Pastore sui Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Gruppo di ciclisti sui Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Gruppo di ciclisti sui Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Tiro con l'arco sui Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Tiro con l'arco sui Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Tiro con l'arco sui Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - In bici sui Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Gregge di capre sui Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Mungitura in stalla sui Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Antichi attrezzi sui Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Artigianato dei Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - La signora Olga prepara le orecchiette - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - La signora Olga prepara le orecchiette: l'impasto - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - La signora Olga prepara le orecchiette - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - La signora Olga prepara le orecchiette - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - produzione di zafferano sui Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Gruppo di visitatori sui Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Gruppo di visitatori sui Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Folklore sui Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Folklore sui Monti Dauni - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Luciana Doronzo alle prese col tiro al piattello

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Gruppo di musici da Deliceto (Foggia) - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Il convegno - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Il gemellaggio - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Il gemellaggio - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Al convegno - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Il rinfresco - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Il rinfresco - Ph. Luciana Doronzo

Alla scoperta dei Monti Dauni

Puglia - Il rinfresco - Ph. Luciana Doronzo

 
Castelluccio Valmaggiore è un paese con circa 700 abitanti. Ha un centro storico curato, con l’antica torre bizantina che all’epoca serviva da osservatorio strategico sulla via Traiana. Oggi è sede del metamuseo sulla Battaglia di Annibale.

Faeto è il comune più alto della Puglia e conta circa 700 abitanti. Noto per la sagra del prosciutto di maiale nero, che si svolge la seconda domenica di agosto, è possibile visitarvi la torre dell’orologio con i meccanismi a vista, che ormai solo pochi orologiai sanno far funzionare, “La casa del Capitano”, un antico edificio che ospita il museo etnografico ed una mostra permanente  “L’alta valle del Celone”, e la Chiesa madre del Santissimo Salvatore, risalente al 1570 che si affaccia sulla piazza dove un gruppo folcloristico di Deliceto si è esibito con canti e balli popolari. Qui come anche a Celle di San Vito, si parla ancora il franco-provenzale.

Eppure c’è ancora tanto da fare: lo dimostra la gente del posto, che ha deciso di rimanere qui e di combattere contro lo spopolamento, perché purtroppo è difficile vivere solo di agricoltura e pastorizia. Uno spopolamento che ha colpito soprattutto Celle di San Vito, il comune più piccolo della Puglia con 171 abitanti. Durante il convegno sul turismo rurale di sabato 26 aprile a cui hanno partecipato l’assessore regionale al turismo Silvia Godelli, il presidente del Gal Meridaunia Alberto Casoria, il presidente della CCIAA di Foggia Fabio Porreca, il sindaco di Castelluccio Valmaggiore, il sindaco di Faeto, il sindaco di Celle di San Vito Maria Giannini e l’assessore al turismo del Comune di Bari Antonio Vasari, si è assistito al gemellaggio tra Bari, Comune più grande della Puglia nonché capoluogo di regione, e Celle di San Vito, il comune più piccolo della Puglia. Un borgo molto suggestivo dalle case in pietra che si affacciano sulle vie, anch’esse affacciate sui tanti belvedere come la piazza che ospita la Chiesa di Santa Caterina, risalente al XIX secolo. Nonostante le dimensioni del paese, qui c’è la possibilità di soggiornare presso il B&B “Svegliarsi nei Borghi”, inaugurato a marzo scorso, con possibilità di effettuare escursioni a cavallo, trekking e passeggiate in mountain bike. In vetta, a un chilometro dal paese, si trova l’agriturismo “La Bannera”, dove oltre ad ammirare il panorama e assaporare piatti tipici locali cucinati dalla proprietaria la sig.ra Maria Marchese, è possibile effettuare escursioni a cavallo e giocare al tiro al piattello per arricchire la propria permanenza e per entrare in contatto con la natura e la gente del posto.

Sui monti Dauni c’è insomma tutto quello che non ti aspetti. Una terra sconosciuta che attende di essere raggiunta da chi vuole emozionarsi ancora.

I LUOGHI

Visualizzazione ingrandita della mappa

Un commento

  1. mi spiace che non sia citato il B&b e la Trattoria Fontanelle di Celle di san Vito. la Trattoria che ha organizzato il il coffee time e la pausa pranzo durante il convegno: pancotto, formaggi e affettati tipici e tante altre prelibatezze…ha segnato il pieno sia per le stanze che per i coperti a pranzo e cena durante i tre giorni. la trattoria che ha creato la torta del gemellaggio.
    una trattoria familiare che combatte ogni giorno per il proprio paese da ben 30 anni e forse l’operatore di Celle più “anziano”…..

Rispondi

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono segnalati *

*

Torna su