
Elaborazione grafica della Stazione Duomo della Metropolitana di Napoli
A Napoli la Metro nella città greco-romana: nel 2015 apre la Stazione Duomo. Tre milioni e mezzo i reperti archeologici ritrovati in 35 anni di lavori destinati alla costruzione della Metropolitana.
di Redazione FdS
In occasione del ritrovamento di una quinta nave romana nell’area dell’antico porto di Napoli corrispondente a quella della attuale Stazione Municipio della Metropolitana, vi abbiamo raccontato come gli scavi per la costruzione delle linee sotterranee della metro si sia rivelata un’occasione incredibilmente proficua per la ridefinizione topografica della Napoli più remota e per il recupero di numerosissimi reperti archeologici di ogni epoca che vanno (e in parte andranno) a formare le collezioni visitabili in alcuni degli stessi spazi della metropolitana.
Se l’area della Stazione Municipio (in apertura entro fine 2014) è quella che ha restituito il maggior numero di reperti archeologici, non meno importanti sono gli scavi per la Stazione Duomo che hanno portato al ritrovamento dell’imponente Gymnasium, una sorta di tempio dei giochi quinquennali istituiti a Napoli a partire dal 2 d.C. con il placet dell’imperatore Augusto. Le fonti vogliono che siano stati concepiti in onore dell’imperatore per aver aiutato la città sconvolta da un terremoto. Lo scavo si trova presso l’attuale piazza Nicola Amore, all’inizio di via Duomo; i primi ritrovamenti risalgono al 2003, quando gli archeologi si ritrovarono in presenza dei resti di un imponente edificio pubblico di età augustea subito correlato ai Giochi Isolimpici. Per queste gare sportive – in parallelo erano previsti anche momenti dedicati anche alla musica, al teatro e alla poesia – fu scelta Napoli a motivo della sua antica e radicata tradizione culturale di matrice greca. E proprio secondo il modello greco, l’antico Gymnasium dovette essere utilizzato dai giovani sia come palestra sia come luogo dove ascoltare filosofi e poeti.
![[NAPOLI - 9] CAMPANIA/PROVINCIA/02 ... 04/10/12](https://www.famedisud.it/wp-content/uploads/stazioneduomo_napoli2.jpg)
Elaborazione grafica dell’interno della Stazione Duomo della Metropolitana di Napoli. La stazione ingloberà l’edificio romano rinvenuto
Sulla base di questi ritrovamenti si è ipotizzato che il Gymnasium fosse dotato di un grande portico (in parte rinvenuto) usato come luogo di osservazione delle gare e anche di una pista rettilinea per l’atletica che corrisponderebbe, almeno parzialmente, all’attuale percorso di corso Umberto. E’ probabile che le gare si svolgessero muovendo da un edificio religioso posto tra l’attuale piazza Municipio e la chiesa di Santa Maria di Portosalvo, conosciuto come il Tumulo della Sirena, per poi terminare dove è stato ritrovato il Gynnasyum.
Oltre a questi importantissimi reperti dallo scavo è emersa anche una fontana marmorea del XII secolo con graffiti raffiguranti barche dirette verso un castello ed i resti di un edificio di epoca greca del V-IV secolo a.C. forse un santuario (se ne ignora il dedicatario), cioè una struttura sacra e pubblica insolitamente collocata al di fuori della cinta muraria.
Accreditata è l’ipotesi che il Gymnasium fosse l’elemento portante di una sorta di quartiere olimpico disposto su un’area alquanto vasta, nella zona oggi compresa tra il Museo e Porta Nolana, con un tempio dedicato all’imperatore vicino al Gymnasium e, verso piazza Mercato, con l’ippodromo destinato anch’esso ai giochi. Non essendo ancora terminati gli scavi non sono da escludere altri sviluppi e altre letture possibili della stratigrafia disponibile.
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Elaborazione grafica della Stazione Duomo della Matropolitana di Napoli
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Elaborazione grafica dell’interno della Stazione Duomo della Metropolitana di Napoli. La stazione ingloberà l’edificio romano rinvenuto
I reperti provenienti dal Porto Romano di P.zza Municipio e dal Gymnasium di P.zza Nicola Amore sono una parte certo importante ma minima dei circa tre milioni e mezzo di reperti recuperati in 35 anni di lavori e conservati nel deposito di Secondigliano e, in ridotta quantità, al Museo Archeologico Nazionale.
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