Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant’Elena Sannita

Antica boccetta per profumi con fiori in infusione - Ph. Juan Antonio F. Segal | CCBY2.0

Antica boccetta per profumi con fiori in infusione – Ph. Juan Antonio F. Segal | CCBY2.0 | Photogallery a fondo pagina

di Kasia Burney Gargiulo

“Il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell’apparenza, del sentimento e della volontà. Non si può rifiutare la forza di persuasione del profumo, essa penetra in noi come l’aria che respiriamo penetra nei nostri polmoni, ci riempie, ci domina totalmente, non c’è modo di opporvisi…”: così scrive Patrick Süskind nel suo celebre romanzo Il Profumo; e a questa sottile e seducente forza della natura, complice di una delle più raffinate arti inventate dall’uomo, l’arte profumiera, uno dei più piccoli borghi d’Italia ha dedicato un museo. Il borgo è Sant’Elena Sannita, in Molise, appena 250 abitanti in provincia di Isernia, sede del Museo del Profumo inaugurato il 17 Agosto 2014 e custode di una collezione storica di 1055 pezzi unici e rari. Una vero unicum nel panorama europeo, che trova forse – fatte le dovute differenze – l’unico pendent nel Museo Internazionale della Profumeria di Grasse, in Francia. Grazie ai  suoi 1055 pezzi, quella di Sant’Elena costituisce infatti la più grande collezione d’Europa, che permette di ripercorrere l’evoluzione della profumeria moderna e contemporanea mostrando i mutamenti nello stile e nel gusto da parte di maison dai marchi esclusivi che hanno fatto tendenza dalla fine dell’800 ai giorni nostri.

LE ORIGINI

Volendo fare un po’ di storia, diciamo che la forza dei profumi di Sant’Elena Sannita (località denominata Cameli fino al 1896) si intreccia curiosamente con quella altrettanto sottile e penetrante delle lame metalliche affilate per cui un tempo erano famosi gli arrotini del borgo molisano. Emigrati in particolare a Roma e Napoli in cerca di fortuna, iniziarono, oltre un secolo fa, a commerciare essenze profumate su richiesta dei barbieri a cui affilavano le lame di forbici e rasoi. I santelenesi sono in realtà da sempre un popolo di agricoltori e di arrotini: questi ultimi, in particolare, facevano capo agli artigiani della vicina Frosolone celebri nel mondo per la forgiatura delle lame, tanto quanto essi lo divennero nell’arte dell’affilatura. Il primo mola forbici santelenese, tale Antonio Terriaca, è attestato nel 1743 ma negli anni seguenti, specie dopo la terribile carestia del 1764, altri abitanti del borgo sannita dovvettero inventarsi una fonte di reddito alternativa all’agricoltura per cui iniziarono a seguire l’esempio di Antonio, ritrovandosi così ben presto a “scorrere per più provincie coll’arte di ammolare forbici”. Di questi artigiani si trova ancora traccia in alcune sentenze civili dell’Ottocento da cui emerge come, a seguito dell’Unità d’Italia,  con l’abolizione dei limiti imposti dalle frontiere, essi ampliarono il loro raggio di azione formando numerose comunità nelle principali città italiane.

Il “salto” dalle lame alla profumeria fu favorito, come si accennava prima, dalle continue e curiose richieste che essi ricevevano di sapone da barba, saponette o dopobarba; richieste che li spinsero ad aguzzare l’ingegno. Fu così che molti di essi, riposta in soffitta la mola,  aprirono profumerie spesso diventate col tempo veri e propri negozi di lusso, per cui oggi si contano oltre 400 profumerie santelenesi in giro per l’Italia.  Per valorizzare questa tradizione, nel 2014 è nato quindi il Museo del Profumo, basato su un’idea concepita nel 2002 come occasione di rilancio per il territorio. Quell’idea ha fatto molta strada traducendosi nella creazione di un polo di eccellenza, e soprattutto di un importante centro studi per la creazione di nuove essenze.

IL MUSEO

Ma partiamo dai profumi d’epoca: come mostra il percorso museale, curato nei minimi dettagli ed articolato in 4 aree tematiche (sala delle essenze di base; sala dell’arrotino santelenese; sala della bassa profumeria; 3 sale della collezione profumiera),  la collezione è il risultato di un lavoro iniziato oltre un secolo fa, da quando cioè i profumieri santelenesi, un tempo federati, iniziarono a collezionare pezzi unici, prime edizioni, bottiglie speciali: un’eredità destinata ad andare perduta quando, per vari motivi, la federazione si sciolse. E’ stata la famiglia Muzio a custodire questo patrimonio poi donato al Museo del Profumo, il quale espone le preziose ampolle in mobili settecenteschi straordinariamente conservati.

Il Museo ha sede nei locali dell’antica Casa della Scuola di S.Elena Sannita, debitamente ristrutturata, in quello che fu l’ambiente frequentato un tempo dai bambini santelenesi e fa capo alla Fondazione “Il Cammino del Profumo”
nata  il 14 ottobre 2004 ad Isernia per volontà di membri dell’Amministrazione comunale e della comunità di commercianti santelenesi sparsa nel centro Italia; una realtà senza scopo di lucro voluta per promuovere iniziative di ricerca scientifica, valorizzazione del territorio e conservazione delle tradizione. In particolare, con riferimento ai settori della profumeria, delle essenze e dei prodotti cosmetici,  oltre ad aver caldeggiato la nascita di un museo dei profumi e delle essenze che desse risalto all’identità e alla storia dei profumieri santelenesi, la Fondazione organizza iniziative come convegni e visite guidate alla riscoperta del territorio, promuove attività di sperimentazione e ricerca scientifica nei settori delle essenze dei profumi e dei prodotti cosmetici in generale. A tal fine, fra gli appuntamenti principali, ad agosto di ogni anno, si collocano le giornate programmatiche de Il Cammino del Profumo.

IL NUOVO GIARDINO DELLE ESSENZE

Una delle iniziative più all’avanguardia che vede coinvolto il Museo del Profumo è però quella nata dalla collaborazione con il Parco Scientifico e Tecnologico dell’Università degli studi del Molise: si tratta di un approfondito studio botanico ed agronomico volto ad individuare specie floreali ed erbacee spontanee nel territorio santelenese di possibile interesse “profumiero”. Condotta dal prof. Bruno Paura la ricerca ha permesso di individuare circa 250 specie spontanee, delle quali ben 32 si prestano ad una coltivazione intensiva e ad un potenziale impiego nell’industria profumiera. Va detto che di esse, alcune sono già largamente utilizzate per produrre profumi, mentre  altre rappresentano un vero inedito, sia a livello industriale sia bibliografico, pur essendo dotate di grande originalità e di notevoli qualità aromatiche. A corollario dello studio botanico, circa 1000 metri quadrati di terra di pertinenza del Museo saranno presto destinati all’impianto di un orto botanico delle essenze, che consentità di sperimentare le citate potenzialità di tali piante, offrendo al tempo stesso un’alternativa di sviluppo eco-sostenibile. Il 2015 dovrebbe essere l’anno decisivo per la creazione e l’apertura del Nuovo Giardino delle Essenze.

IMPARARE…”ANNUSANDO”

Il Museo del Profumo, attestatosi quale importante punto di riferimento del Circuito Turistico Alto-Molisano, è oggi impegnato anche in una interessante attività di carattere didattico volta a stimolare l’attenzione e la curiosità dei più giovani. A tal fine Fondazione e Comune di S. Elena Sannita organizzano visite didattiche per scuole di ogni ordine e grado, coinvolgendo i giovani visitatori in un percorso fra scienza, moda, arte, storia moderna e contemporanea. Un modo per riscoprire il ruolo importante svolto dal profumo nella storia umana: da ‘strumento’ per avvicinarsi al Sacro (diverse furono le civiltà presso le quali le fumigazioni profumate erano praticate per rivolgersi agli dei o a persone care scomparse, e ancora oggi il loro uso rientra fra le pratiche purificatrici dei maggiori culti religiosi) a oggetto ‘profano’ di commercio redditizio (in Oriente già nel X secolo d.C. la scoperta della distillazione diede forte impulso al commercio di aromi e spezie), a significativo supporto della medicina e del benessere (attraverso l’aromaterapia), grazie alla comprensione sempre più approfondita dei meccanismi psicofisici scatenati dalla percezione dei profumi: del resto, come scrive ancora Patrick Süskind, “colui che domina gli odori, domina il cuore degli uomini”.

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Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Veduta di Sant'Elena Sannita (Is) a primavera - Ph. FuturoMolise.net | CCBY2.0

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Monumento all'arrotino, Sant'Elena Sannita (Is) sotto la neve - Ph. FuturoMolise.net | CCBY2.0

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Museo del Profumo

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Una delle 32 specie di piante per profumi: Achillea millefolium - Ph. Museo del Profumo

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Una delle 32 specie di piante per profumi: Calendula arvensis - Ph. Museo del Profumo

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Una delle 32 specie di piante per profumi: Crategus monogyna - Ph. Museo del Profumo

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Una delle 32 specie di piante per profumi: Duanthus silvestris - Ph. Museo del Profumo

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Una delle 32 specie di piante per profumi: Helycrisum italicum

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Una delle 32 specie di piante per profumi: Ligustrum vulgare - Ph. Museo del Profumo

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Una delle 32 specie di piante per profumi: Viola Alba - Ph. Aldo De Bastiani per Museo del Profumo

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Una delle 32 specie di piante per profumi: Verbena officinalis - Ph. Museo del Profumo

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Una delle 32 specie di piante per profumi: Melissa officinalis - Ph. Museo del Profumo

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Interno del Museo del Profumo, Sant'Elena Sannita - Ph. Museo del Profumo

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Interno del Museo del Profumo, Sant'Elena Sannita - Ph. Museo del Profumo

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Interno del Museo del Profumo, Sant'Elena Sannita - Ph. Museo del Profumo

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Ampolle nel Museo del Profumo, Sant'Elena Sannita - Ph. Museo del Profumo

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Sant'Elena Sannita (Is) in autunno - Ph. FuturoMolise.net | CCBY2.0

Una storia di aromi e lame affilate: il Museo del Profumo di Sant'Elena Sannita

Palazzo Baronale, Sant'Elena Sannita (Is) - Ph. FuturoMolise.net | CCBY2.0

Il Museo del Profumo è in Via del Profumo, a Sant’Elena Sannita (Isernia) – Telefono e Fax: 0874 890059 – museoprofumosantelena@gmail.com | Orari di apertura:  il museo è sempre aperto su prenotazione effettuata tramite uno dei seguenti recapiti: 0874 890059 Uffici Comunali dalle 9 alle 14 nei giorni feriali; 338 6620595 Massimino De Tollis pres. Fond. Il Cammino del Profumo; 339 6216903 Claudia Zufoli Scarafoni responsabile del Museo.

IL LUOGO

 

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