Sulle ali delle gru: l’affascinante passaggio nei cieli della Sila. Testo e immagini di Gianluca Congi

Gru in volo nei cieli della Sila - Ph. Gianluca Congi

Gru in volo nei cieli della Sila – Ph. Gianluca Congi

Ero poco più che un ragazzino, quando in una notte di fine febbraio, per la prima volta ebbi modo di ascoltare il meraviglioso canto della Gru (Grus grus). In quell’indimenticabile momento sembrava avesse sussurrato il cielo. La fonte di quel canto rimase a me invisibile ma quei versi intensi mi hanno accompagnato per diversi anni della mia giovinezza finché un giorno sono apparse finalmente ai miei occhi quelle magnifiche creature alate, le stesse che qualche anno prima avevano generato in me un senso di profondo mistero.

Il loro canto tornava a riecheggiare dall’alto, mentre in volo avanzavano disegnando straordinarie forme nel cielo terso. Quel sontuoso danzare era solo l’inizio di uno dei più grandi spettacoli che la natura potesse offrire: la migrazione degli uccelli. Oggi quell’incantevole e risonante “crrìuu” è tornato a rinnovare il mio entusiasmo, e mi è bastato alzare gli occhi al cielo per ammirare ancora l’immensa magia della natura. Imponenti disegni a forma di “V”, solcavano l’azzurro; ho avuto l’emozione oltre che la sensazione di vedere il cielo stesso prendere il volo grazie a quelle grandi ali scure. Credo non ci sia nulla di più affascinante che vedere centinaia di gru dirigersi verso l’infinito.
 

Gru in volo nei cieli del Parco Nazionale della Sila - Ph. Gianluca Congi

Gru in volo nei cieli del Parco Nazionale della Sila – Ph. Gianluca Congi

Come se non bastasse, a un certo punto, hanno interrotto il loro viaggio riunendosi in un unico grande gruppo e per alcuni minuti hanno girato e rigirato sulle nostre teste, come a volerci salutare, con quel concerto di canti e melodie che nemmeno una grande orchestra sarebbe in grado di produrre. Poco dopo, si sono dirette a Nord Est, verso chissà quale meta della vecchia Europa. Intanto, nelle leggendarie foreste della Sila, cince, fringuelli e picchi cantavano a squarciagola, come a voler salutare il passaggio di quelle regine: del resto gli esseri del mondo naturale sanno bene come intendersi fra loro.

Sfidando il corso degli eventi, le intemperie e altri ostacoli naturali, così come quelli creati dall’uomo padrone, le gru percorrono migliaia di chilometri volando anche di notte e, attraversando il Mar Mediterraneo, tornano a mostrarci ogni volta la grandezza di Madre Natura e i miracoli che questa, da epoche remotissime, riesce a regalarci! Tale è il mistero della migrazione racchiuso in quell’istinto primordiale che spinge le gru, così come molti altri uccelli, a intraprendere viaggi spettacolari, sorvolando i continenti e il caos del mondo moderno impegnato a inseguire affannosamente le sue speranze.
 

Le spettacolari formazioni geometriche delle gru - Ph. Gianluca Congi

Le spettacolari formazioni geometriche delle gru in volo – Ph. Gianluca Congi

E intanto le gru volano…volteggiando come alianti felici e spensierati. Un altro giorno sta per finire e una nuova alba s’annuncia con le gru, da sempre messaggere di felicità eterna. Riflettere con costanza sui nostri gesti quotidiani, soprattutto su quelli che feriscono la Natura, e agire per porre riparo agli errori, è il nostro omaggio dovuto a questi uccelli e a tutte le creature della Terra. Dal Parco Nazionale della Sila innevato, a circa 1600 m di quota tra i comuni di San Giovanni in Fiore e Casali del Manco, anche il 4 marzo 2019 ben 325 gru sono passate, e altre ne passeranno ancora per tanti anni a venire, suscitando ogni volta profonde emozioni, proprio come fosse la prima volta. A loro un grazie dal profondo del cuore e l’augurio di buona fortuna!

Gianluca Congi*

*Noto appassionato, divulgatore ed esperto di natura e ornitologia, conduce da tantissimi anni attente osservazioni e ricerche sull’avifauna con riguardo al territorio calabrese e silano ed è organico in numerosi gruppi di ricerca che si occupano di fauna selvatica; presta servizio nel Corpo della Polizia Provinciale di Cosenza.

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Un commento

  1. Grazie per questo spettacolare racconto ricco di poesia e passione, del resto le qualità migliori per chi come te, studia, protegge e divulga i valori naturali di un territorio magnifico come quello della Sila. Complimenti.

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