SIBA e 3D Lab: due eccellenze salentine nel campo della tecnologia 3D applicata ai beni culturali. I video dedicati allo Zeus di Ugento e all’Ipogeo delle Cariatidi di Vaste

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La copertina del DVD-ROM  “Il signore della folgore. Lo Zeus di Ugento/Lord of Sky and Thunder. The Zeus from Ugento”

di Redazione FdS

Nel 2010 due loro lavori sono stati premiati con l’Italian eContent Award, il prestigioso riconoscimento indetto per promuovere la creatività e l’innovazione nel settore dei Nuovi Media in Italia e riservato a contenuti e servizi in formato digitale di alta qualità. Parliamo del Coordinamento SIBA (Servizi Informatici Bibliotecari di Ateneo)  dell’Università del Salento (Lecce), del Laboratorio 3D Lab operativo ad Otranto (Lecce) e dei due DVD “Il signore della folgore. Lo Zeus di Ugento/Lord of Sky and Thunder. The Zeus from Ugento e “L’Ipogeo delle Cariatidi di Vaste/The Hypogeum of the Caryatids at Vaste” da loro realizzati e dedicati ad alcuni importanti beni del patrimonio archeologico pugliese (v. di seguito i link ai due video).

Vediamo pertanto di scoprire qualcosa su queste due realtà innovative: il coordinamento SIBA realizza contenuti multimediali per la Biblioteca Digitale di Ateneo ed offre servizi di supporto alla ricerca e alla didattica a Dipartimenti e Musei dell’Università del Salento che intendono ampliare le proprie esposizioni con contenuti digitali e ricostruzioni virtuali, servizi in grado di offrire forme di fruizione più ricche e di venire incontro alle esigenze di studio dell’utenza universitaria. Campi di azione privilegiati sono dunque le ricostruzioni tridimensionali, la digitalizzazione di materiali di pregio, i restauri digitali, le ispezioni 3D e il reverse engineering, nonché percorsi georeferenziati e prodotti multimediali riguardanti beni artistici presenti presso l’Ateneo, nel territorio salentino o oggetto di interesse da parte di docenti e ricercatori, anche attraverso la partecipazione a progetti nazionali e internazionali.

L’attività del Laboratorio 3D Lab è invece finalizzata all’acquisizione digitale, ricostruzione tridimensionale e rappresentazione virtuale dei Beni Culturali e Ambientali. E’ stato attivato dal comune di Otranto nel 2010 in collaborazione con il Consorzio CASPUR (Consorzio interuniversitario per le Applicazioni di Supercalcolo Per Università e Ricerca) di Roma, nell’ambito di una Convenzione sottoscritta da entrambe le istituzioni per la realizzazione di una infrastruttura tecnologica in Otranto, finalizzata alla valorizzazione e fruizione dei Beni Culturali ed Ambientali mediante l’utilizzo di sistemi tecnologici ed informatici innovativi.

I due lavori sopra citati sono la testimonianza di come interi pezzi di storia di un territorio – nel caso di specie la Puglia – possano tornare a prendere corpo attraverso le nuove tecnologie digitali. In molti casi si tratta di ricostruzioni che permettono a reperti sparsi in vari musei di tornare a ricomporsi nella loro unità originaria ormai persa da tempo.

“Il signore della folgore. Lo Zeus di Ugento/Lord of Sky and Thunder. The Zeus from Ugento” (edito in versione biligue italiano/inglese) è stato premiato all’eContet Award 2010 (2à posto – categoria eScience and Technology) per il miglior contenuto in formato digitale, per il rigore scientifico, la metodologia e le applicazioni tecnologiche innovative. Coordinato dalla Dott.ssa Virginia Valzano, è stato realizzato dal Coordinamento SIBA dell’Università del Salento in collaborazione con il 3D Lab di Otranto, il CASPUR di Roma e RNC Canada attestandosi come un prodotto multimediale di altissimo valore culturale, scientifico e tecnologico. Il DVD contiene la ricostruzione tridimensionale e rappresentazione virtuale dello Zeus di Ugento, una statua bronzea di notevole valore storico-artistico, un vero capolavoro della scultura arcaica della Magna Grecia. Attualmente esposta al Museo Archeologico Nazionale di Taranto, fu rinvenuta ad Ugento, un centro nel Basso Salento dove nell’antichità ebbe sede uno dei principali e più estesi insediamenti messapici.

La scultura – che è diventata l’emblema identitario per eccellenza di Ugento, assegnando alla cittadina un posto di primo piano nella storia dell’archeologia – raffigura Zeus, divinità massima dell’Olimpo, nell’atto di scagliare la folgore, quindi nel ruolo  di signore assoluto delle energie cosmiche e dei fenomeni atmosferici. Per l’acquisizione ed elaborazione tridimensionale ad altissima risoluzione, è stato utilizzato uno scanner 3D laser specifico per oggetti di materiale con un basso coefficiente di riflettanza e di dimensioni fino ad un metro cubo di volume. Per riprendere i particolari interni delle mani, non direttamente raggiungibili dallo scanner, è stato realizzato uno specchio di qualità ottica elevata in grado di riflettere i fasci di luce del laser.

GUARDA IL VIDEO “Il signore della folgore. Lo Zeus di Ugento/Lord of Sky and Thunder. The Zeus from Ugento” (selezionando la lingua e la sezione DOCUMENTARIO / DOCUMENTARY) – L’articolo prosegue dopo l’immagine seguente.

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La copertina del DVD-ROM “L’Ipogeo delle Cariaridi di Vaste / The Hypogeum of the Caryatids at Vaste”

Il DVD-ROM “L’Ipogeo delle Cariaridi di Vaste / The Hypogeum of the Caryatids at Vaste” (anch’esso in edizione bilingue) è stato premiato sempre con l’eContent Award tra i migliori contenuti in formato digitale nelle categorie “eScience and Technology” e “eCulture and Heritage”. Anche questo lavoro è stato coordinato dalla Dott.ssa Virginia Valzano e realizzato dal Coordinamento SIBA dell’Università del Salento in collaborazione con il 3D Lab di Otranto, il CASPUR di Roma e RNC Canada. L’Ipogeo delle Cariatidi è una tomba a camera ellenistica, ritrovata in gran parte distrutta, scoperta nel XIX secolo a Vaste, un centro nei pressi di Otranto sorto sui resti di un importante insediamento messapico.

Dell’Ipogeo si conservano oggi le sole sculture asportate dal sito in momenti diversi: a Lecce, nel Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano”, sono custoditi una Cariatide e un bassorilievo; altre tre Cariatidi e un secondo bassorilievo si trovano nel Museo Nazionale Archeologico di Taranto.  L’acquisizione tridimensionale ad altissima risoluzione è stata effettuata mediante uno scanner 3D laser adatto a statue e oggetti di medie dimensioni. Per riprendere i sottosquadri in zone non direttamente visibili dallo scanner è stato utilizzato uno specchio di elevata qualità ottica.

La ricostruzione tridimensionale e la rappresentazione virtuale dell’intero Ipogeo delle Cariatidi sono state realizzate sulla base dell’ipotesi ricostruttiva fatta dagli archeologi dell’Università del Salento e mediante l’utilizzo di varie tecniche di acquisizione ed elaborazione tridimensionale. Si tratta di una nuova ricostruzione dell’Ipogeo delle Cariatidi emersa anche dal confronto con l’Ipogeo Palmieri di Lecce, una tomba monumentale anch’essa di età ellenistica, situata in un immobile di proprietà privata in via Palmieri, conservatasi integralmente e dotata di uno straordinario rilievo nel panorama archeologico salentino. La novità ricostruttiva principale consiste nel fatto che i due bassorilievi dell’Ipogeo di Vaste, frammenti di un fregio in passato riferito ipoteticamente alla facciata dell’Ipogeo, raffiguranti carri guidati da eroti e tirati da leoni (simbolo del viaggio nell’Aldilà), appaiono ora collocati ai lati della gradinata che conduce alle camere funerarie, così come accade nell’Ipogeo Palmieri di Lecce.

GUARDA IL VIDEO “L’Ipogeo delle Cariaridi di Vaste / The Hypogeum of the Caryatids at Vaste” (selezionando la lingua e la sezione DOCUMENTARIO / DOCUMENTARY)

 

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