Rileggendo “Il Gattopardo” in cucina: una versione facile del celebre Timballo dei Principi

Versione 'light' del Timballo del Gattopardo - Ph. Rossella Mazzotta

Versione ‘light’ del Timballo del Gattopardo – Ph. Rossella Mazzotta | Photo gallery a fondo pagina

di Rossella Mazzotta

Il Gattopardo, celebre romanzo scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa e pubblicato postumo nel 1958, è un’opera insieme storica e autobiografica, in cui l’autore rappresenta sia se stesso sia il bisnonno Giulio attraverso la figura di Don Fabrizio, principe di Salina, nel cui stemma di famiglia è rappresentato appunto un gattopardo. Il Principe vive il passaggio dalla Sicilia borbonica alla monarchia sabauda e segue la decadenza della sua classe sociale fino al 1910, ma è una trasformazione storica che lascia immutati gli antichi privilegi. Molte scene del libro si svolgono attorno ad un sontuoso tavolo da pranzo tra tovaglie ricamate, pesante argenteria e bicchieri di cristallo. Tra le portate c’è un timballo di maccheroni che l’autore descrive così:  “L’oro brunito dell’involucro, la fraganza di zucchero e di cannella che ne emanava, non era che il preludio della sensazione di delizia che si sprigionava dall’interno quando il coltello squarciava la crosta: ne erompeva dapprima un fumo carico di aromi e si scorgevano poi i fegatini di pollo, le ovette dure, le sfilettature di prosciutto, di pollo e di tartufi nella massa untuosa, caldissima dei maccheroni corti, cui l’estratto di carne conferiva un prezioso color camoscio.”

Il timballo del Gattopardo (detto anche Timballo dei principi o pastacolforno) è un sontuoso piatto unico dove, nelle molteplici varianti, ritroviamo: la pasta asciutta, la carne e le verdure che stagionalmente possono variare, così possiamo ritrovare chi, ad esempio, utilizza le melanzane, i piselli, l’uovo sodo, cubetti di salame o prosciutto o fegatini di pollo e quant’altro.

La ricetta che vi proponiamo – una versione “light” di quella sontuosa e complessa pietanza –  unisce il ragù alla siciliana con uno degli ortaggi più diffusi dell’isola, la melanzana.

Ingredienti per 4 persone:

Per il sugo:
• 200 gr Carne bovina tritata
• 200 gr Carne di suino tritata
• mezza Cipolla media
• 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
• 200 gr Piselli sgranati
• 50 gr Concentrato di Pomodoro
• 750g di conserva o passata fresca di pomodoro
• 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
• 1 Bicchiere di Vino Rosso
• Sale q.b.
• Pepe macinato q.b.

Per il ripieno:
• 400 gr Anelletti Siciliani, pasta di grano duro a forma di piccoli anelli di diametro di 0,5-1 cm
• 100 gr Caciocavallo grattugiato
• 100 gr Primosale (Tuma) o Mozzarella
• 3-4 Melanzane
• Pangrattato q.b.
• Besciamella o ricotta (facoltativo)

Preparazione:

Per prima cosa preparate il ragù (se lo preparate il giorno prima è meglio). In una casseruola versate l’olio extravergine d’oliva e lasciatelo scaldare. Aggiungete il trito fine di cipolla e fate appassire dolcemente per pochi minuti. Aggiungete la carne macinata poco a poco e fatela rosolare nel soffritto. Quando avrete aggiunto tutta la carne sfumate con il vino. Non appena il vino evapora aggiungete il concentrato e la passata di pomodoro e infine i piselli. Durante la cottura, se necessario, allungate con acqua calda. Salate, pepate e lasciate cucinare a fiamma lenta fin quando il ragù non si sarà addensato (1 ora circa).

Tagliate a fettine tre melanzane e a cubetti la quarta. Lasciatele sottosale per togliere l’amaro, sciacquatele e friggetele in olio ben caldo.

Cuocete gli anelletti in abbondante acqua salata, scolateli molto al dente e passateli sotto l’acqua fredda per fermare la cottura.
Conditeli con il sugo preparato e con il formaggio grattugiato e amalgamate bene tutto.

Ungete con olio l’interno dello stampo quindi spolveratelo di pangrattato e foderatelo con le fettine di melanzane. Versatevi all’interno uno strato di anelletti, uno strato di ragù (e besciamella o ricotta se volete che il timballo sia morbido dentro) quindi le melanzane a cubetti e il formaggio affettato. Ripetete gli strati una seconda volta e alla fine coprite con la pasta. Spolverate con il pangrattato e formaggio grattugiato. Infornate per circa 30 minuti a 180 in forno preriscaldato a 180° C per circa trenta minuti. Il timballo sarà pronto quando la superficie sarà ben dorata.

Lasciate intiepidire almeno 10-15 minuti, quindi sformate il timballo capovolgendolo su un piatto di portata e servitelo a fette.

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Rileggendo "Il Gattopardo" in cucina: una versione facile del celebre Timballo dei Principi

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