Restituzioni. A Reggio Calabria dopo 2 mila 500 anni torna a splendere il Cavaliere di Marafioti

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Calabria - Il cosiddetto Cavaliere Marafioti, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria - Ph. Ingo Harmon - FdS: courtesy dell'Autore

Calabria – Il cosiddetto Cavaliere di Marafioti, terracotta policroma, V sec. a.C. – Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria – Ph. Ingo Harmon – FdS: courtesy dell’Autore

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di Redazione FdS

Lunedì 15 giugno 2015, alle ore 11.00, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria si tiene il terzo appuntamento con Restituzioni Grand Tour, programma biennale di restauri di opere del patrimonio nazionale promosso dal Gruppo Intesa Sanpaolo che dal 1989 collabora con le Soprintendenze e i Poli Museali consentendo il recupero di oltre mille manufatti artistici conservati in Italia. La XVII edizione di Restituzioni, relativa al biennio 2014-2015, ha previsto il restauro di circa 150 opere d’arte su tutto il territorio nazionale, fra cui in Calabria il cosiddetto Cavaliere di Marafioti, splendida statua in terracotta policroma di grandi dimensioni proveniente dal tempio dorico della colonia magnogreca di Locri Epizefiri.

Presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, grazie all’allestimento di un laboratorio aperto al pubblico, a partire da lunedì prossimo sarà possibile seguire in tempo reale il complesso intervento di restauro conservativo.

All’evento di avvio delle operazioni di restauro interverranno Salvatore Patamia, Responsabile pro tempore del Museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria; Luigi La Rocca, Soprintendente ad interim Archeologia della Calabria; Gino Mirocle Crisci, Magnifico Rettore dell’Università della Calabria e Direttore Scientifico del Gruppo di Diagnostica del Dipartimento DIBEST; Simonetta Bonomi, Direttore dei Lavori di Restauro, già Soprintendente per i Beni Archeologici della Calabria; Rossella Agostino e Maurizio Paoletti, responsabili scientifici del progetto “Cavaliere Marafioti” UniCAL/SAR Calabria; Giuseppe Mantella e Sante Guido, restauratori; Giorgio Bonsanti e Carlo Bertelli, curatori scientifici del progetto “Restituzioni”; Silvia Foschi, Beni Archeologici e Storico Artistici di Intesa Sanpaolo.

L’opera, databile al V sec. a.C., consiste in  un gruppo di terracotta con tracce di policromia e raffigura un giovane cavaliere nudo a dorso di un cavallo sostenuto da una Sfinge. Costituiva l’acroterio centrale del tempio dorico rinvenuto a Locri in località Marafioti, un’area collinare extraurbana di Locri a poca distanza dal teatro greco. Di notevoli dimensioni (cm 135 altezza, cm 155 lunghezza, cm 50 larghezza) è uno fra i massimi esempi di artigianato fittile della Magna Grecia, applicato non solo alla realizzazione di piccole statue votive, ma anche di grandi decorazioni architettoniche come questa o sculture di divinità destinate al culto. A ritrovare l’opera in frammenti nel 1911 fu Paolo Orsi, celebre archeologo di Rovereto impegnato per lunghi anni nel Sud Italia. Lo studioso fece rapidamente ricomporre i frammenti dell’opera provvedendo al reintegro delle parti mancanti con sapienti integrazioni.

L’operazione di restauro, che giunge ad un secolo dalla scoperta, sarà piuttosto complessa, ragion per cui è stata preceduta dalla elaborazione di un progetto multidisciplinare che contempla sofisticate indagini scientifiche, storiche ed archeologiche, destinate ad essere svolte sulla base di una convenzione tra la Soprintendenza Archeologia della Calabria e l’Università della Calabria. Scopo di questo intervento sarà innanzitutto porre l’opera nelle migliori condizioni di conservazione, cercando di ripristinarne nei limiti del possibile l’aspetto originario, di comprendere l’identità del personaggio rappresentato e di decifrarne gli eventuali significati mitico-simbolici.

Grazie ad una convenzione stipulata tra la Direzione del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e la Provincia di Reggio Calabria, Settore Formazione Professionale,  all’iniziativa di restauro ”a vista” collaboreranno gli allievi dei Corsi di Guida Turistica, che illustreranno al pubblico la storia del Cavaliere di Marafioti e le diverse fasi del restauro. Come già accennato il restauro si svolgerà presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria,a pochi passi dai celebri Bronzi di Riace, e dovrebbe terminare entro la primavera del 2016, periodo in cui il Cavaliere di Marafioti, insieme alle altre opere nazionali restaurate nell’ambito dello stesso progetto Restituzioni, saranno esposte nella mostra curata da Carlo Bertelli e Giorgio Bonsanti che si terrà alle Gallerie d’Italia di Piazza Scala, a Milano, sede museale di Intesa Sanpaolo.

 
aliamedia

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