Recensioni | Trattoria Centro Storico (Locorotondo)…Semplicità e gusto, binomio vincente

slurpTRATTORIA CENTRO STORICO – LOCOROTONDO

“Solo gli imbecilli non sono ghiotti… si è ghiotti come poeti, si è ghiotti come artisti … “

Guy de Maupassant

di Redazione FdS

Nell’attesa di tornarci, magari in occasione di una delle serate del Festival della Valle d’Itria che ogni estate inaugura la sua stagione musicale nella vicinissima Martina Franca (Taranto), vogliamo parlarvi di una trattoria che, come suggerisce lo stesso nome, ha sede nel cuore antico di uno dei borghi più belli d’Italia. Parliamo della Trattoria Centro Storico di Locorotondo (via Eroi di Dogali, 6) abbondantemente sperimentata la scorsa estate in tutte le sue sfaccettature culinarie. Se siete fortunati a trovar posto, lasciate la vostra auto nel parcheggio situato all’inizio dell’erta salita che conduce nel cuore del borgo e in cinque minuti di scarpinata arrivate al centro di quel bianco balcone con vista sulla Valle d’Itria che è Locorotondo. Frequentato fin dal IX sec. a.C., il latino Locus Rotundus si è accresciuto sulla sommità del colle e, chiuso nella sua cinta muraria, si mostra nella sua forma circolare fin dal XIII sec. come testimonia l’antica cartografia del luogo. Il borgo è particolarmente noto per la sua secolare vocazione vitivinicola che ha favorito la produzione di vini bianchi di elevata qualità, come il famoso Bianco Locorotondo Doc: fresco, leggero, asciutto, dal bouquet delicato, ideale per abbinamenti con antipasti, crostacei e pesci. Locorotondo è comodissima base per escursioni verso borghi altrettanto antichi e affascinanti come Martina Franca, Alberobello, Cisternino e Ostuni.

Giunti in cima alla salita svoltate a sinistra e inoltratevi nell’incantevole piazzetta che fa da elegante atrio alla parte antica, non di rado teatro estivo di festosi happening a base di tango argentino. Attraversate qualche vicolo con le tipiche costruzioni dai tetti aguzzi fatti di grigie “chiancarelle” di pietra, le cosiddette cummerse, in dolce contrasto con la generale tinteggiatura a calce bianca, abbagliante sfondo di architetture barocche dalle panciute inferriate brillanti di coloratissimi gerani e poco dopo siete davanti al locale di Giovanni Loparco. Ad accogliervi, sulla facciata, lo sguardo accigliato di un antico mascherone anti-sfiga.

Il simpatico patron sin dal 1989 ha messo su una piccola oasi della tradizionale cucina locale utilizzando materie prime del territorio scelte con cura e in armonia col ritmo delle stagioni. L’atmosfera è gradevolmente confidenziale grazie alla cordialità del personale e dello stesso titolare che si divide fra i fornelli e la sala dove ama intrattenersi con gli ospiti. Il grazioso locale riprende gli arredi semplici di un tempo ed offre la possibilità di sedersi all’interno o nel suggestivo vicolo adiacente (75 i coperti).

La kermesse gastronomica, prettamente tradizionale (quindi non aspettatevi particolari variazioni, se non qualche piccolo tocco di genuina creatività!), si apre con una serie di antipasti rustici, caldi e freddi: fra questi ultimi ottimi quelli a base di salumi e formaggi e un eccellente Carpaccio di zucchine crude, tagliate sottilissime e condite con olio extravergine d’oliva di produzione propria e profumatissime erbe aromatiche. Fra i primi piatti abbiamo avuto modo di assaporare una rimarchevole Purea di fave e cicorie selvatiche e le portate, altrettanto gustose, di Orecchiette con pomodorini, basilico e cacioricotta affumicato, di Cavatelli con salsiccia e pomodoro e di Strozzapreti con speck, zucchine e funghi. Fra i secondi domina la carne: non perdetevi il Portafoglio alle erbe aromatiche, specialità della casa accanto gli Involtini di trippa di agnello “soffocati” in brodo di pomodorini e cipolla e alle più consuete ma buonissime Carni alla griglia.

Di ottima qualità i dessert che offrono, a seconda dei giorni, una scelta fra panna cotta, tiramisù, creme caramel e, la domenica, il millefoglie. La cantina si circoscrive ad appena una sessantina di etichette, ma offre alcune delle migliori produzioni locali e salentine, oltre al vino sfuso bianco e rosso della casa. Nelle diverse visite al locale noi abbiamo avuto occasione di assaggiare un rosso primitivo di Manduria ‘Terre di Puglia’ delle Cantine Di Marco (scuro di colore rubino, profumo tenue, vinoso di sapore asciutto ma morbido) e un bianco Locorotondo doc ‘Leone de Castris’ con Verdeca e Bianco d’Alessano (colore giallo paglierino con profumi di note frittate di agrumi ed ananas). Puntuale il servizio e decisamente onesto il rapporto qualità/prezzo (in media 30 euro).

Trattoria Centro Storico, Locorotondo
via Eroi di Dogali, 6
Chiuso il mercoledì, tranne in estate
Telefono: 080.431.54.73 – 339/7748531
Sito web: www.ilcentrostorico.biz

IL LUOGO

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Interno della Trattoria Centro Storico, Locorotondo (Bari)

 

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