Monili e amuleti contro la malasorte. A Pompei torna alla luce l’armamentario di una maga

Cammeo con profilo maschile, Pomepi, I sec. d.C.

Cammeo in pasta vitrea con profilo di Dioniso, Casa del Giardino, Pompei, I sec. d.C. – Ph. Cesare Abbate/ANSA

di Redazione FdS

Amuleti, elementi decorativi in faïence, bronzo, osso, ambra, e ancora gemme (tra le quali un’ametista con figura femminile e una corniola con figura di artigiano), lucidi cristalli, due specchi, vaghi di collana, pendenti a forma di piccoli falli, spighe, pugni chiusi, un piccolo teschio, un figura umana in ambra, campanelle in bronzo, un unguentario vitreo, la figura di Arpocrate, scarabei. Non mancano alcune paste vitree, fra cui straordinarie sono quelle con incise, su una la testa di Dioniso, sull’altra un satiro danzante. Sono i reperti, straordinariamente conservati, riemersi di recente in uno degli ambienti della Casa del Giardino in corso di scavo nella Regio V dell’antica Pompei. Molti sono i monili e i piccoli oggetti legati al mondo femminile, come specchi e collane, ma molti altri assolvono a una funzione di protezione dalla cattiva sorte o, più in generale, propiziatoria. Gli oggetti, molti dei quali si contraddistinguono per la qualità pregiata dei materiali e per la fattura, erano contenuti in uno scrigno di legno e bronzo, del quale resta solo la parte metallica rinvenuta nella cenere eruttata duemila anni fa dal Vesuvio e ormai solidificata.
 

Visione d'insieme dei reperti rinvenuti nella Casa del Giardino, Regio V, Pompei - Ph. Cesare Abbate /ANSA

Visione d’insieme dei reperti rinvenuti nella Casa del Giardino, Regio V, Pompei – Ph. Cesare Abbate /ANSA

Gli archeologi hanno ritrovato i resti di questa misteriosa collezione accanto all’impronta di un altro mobile nell’angolo di uno degli ambienti di servizio della villa, probabilmente usato come deposito, circostanza che è andata ad alimentare interrogativi sull’identità della loro proprietaria. Sebbene infatti si possa ipotizzare in prima battuta che essi siano appartenuti alla padrona di casa, a suggerire interpretazioni alternative è il loro rinvenimento lontano dalla stanza da letto della matrona così come dall’atrio della domus nel quale gli archeologi hanno ritrovato gli scheletri di dieci persone, praticamente l’intera famiglia, sterminata dalla violenza dell’eruzione mentre tentava di mettersi in salvo.
 

Corniola con figura di artigiano, Casa del Giardino, Regio V, Pompei  - Ph. Cesare Abbate / ANSA

Corniola con figura di artigiano, Casa del Giardino, Regio V, Pompei – Ph. Cesare Abbate / ANSA

L’altro dato strano è che nel contenuto di quella cassetta non ci siano ori, fatto alquanto anomalo se riferito a una giovane signora benestante, quale doveva appunto essere la proprietaria, visto che sulla parete di una delle stanze di rappresentanza della casa campeggia il delicato ritratto di una giovane donna con ai lobi un paio di raffinati orecchini. Pertanto i monili e gli altri oggetti rinvenuti nell’ambiente di servizio sembrano prestarsi a una differente lettura, e cioè che possa trattarsi di ornamenti utilizzati a scopo rituale e non decorativo. In altri termini ci troveremmo di fronte a oggetti legati al mondo della magia, ossia al probabile armamentario di una persona, forse anche una schiava, dotata di particolari capacità nel campo degli incantesimi per accattivarsi la buona sorte o le attenzioni amorose di un amato recalcitrante, oppure – chissà –  anche per arginare o colpire un nemico. Del resto in tutto il mondo mediterraneo, così come in Oriente, gli interventi magici erano ricercati e praticati, sebbene la ”bassa magia”, la cosiddetta goetia, basata sull’invocazione di entità spiritiche ctonie (in quanto tale contrapposta alla teurgìa, ovvero la ”magia divina”) fosse comunemente guardata con sospetto.
 

Il tesoro pompeiano della maga

Amuleti, Casa del Giardino, Pompei, I sec. d.C. - Ph. Cesare Abbate/ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Vaghi di collana e oggetti in faience, Casa del Giardino, Pompei, I sec. d.C. - Ph. Cesare Abbate/ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Scarabei in faience e piccolo teschio in osso, Casa del Giardino, Pompei, I sec. d.C. - Ph. Cesare Abbate/ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Amuleti, Casa del Giardino, Pompei, I sec. d.C. - Ph. Cesare Abbate/ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Vaghi di collana in pietra dura, vetro, avorio, Casa del Giardino, Regio V, Pompei - Ph. Cesare Abbate /ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Luogo del ritrovamento - Ph. Parco Archeologico di Pompei

Il tesoro pompeiano della maga

Luogo del ritrovamento - Ph. Parco Archeologico di Pompei

Il tesoro pompeiano della maga

Luogo del ritrovamento - Ph. Parco Archeologico di Pompei

Il tesoro pompeiano della maga

Scavo nella Casa del Giardino - Ph. Parco Archeologico di Pompei

Il tesoro pompeiano della maga

Resti dello scrigno in legno e bronzo, I sec. d.C. - Ph. Parco Archeologico di Pompei

Il tesoro pompeiano della maga

Resti dello scrigno in legno e bronzo, I sec. d.C. - Ph. Parco Archeologico di Pompei

Il tesoro pompeiano della maga

Scarabei in faience, piccolo teschio in osso e vaghi di collana, Casa del Giardino, Regio V, Pompei - Ph. Cesare Abbate /ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Due piccoli cembali in bronzo, Casa del Giardino, Regio V, Pompei - Ph. Cesare Abbate /ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Ametiste e anelli in bronzo, Casa del Giardino, Regio V, Pompei - Ph. Cesare Abbate /ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Fuso in legno, Casa del Giardino, Regio V, Pompei - Ph. Cesare Abbate /ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Piccolo animale in legno policromo, Casa del Giardino, Regio V, Pompei - Ph. Cesare Abbate /ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Vaghi di collana in cristallo di rocca, Casa del Giardino, Regio V, Pompei - Ph. Cesare Abbate /ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Visione d’insieme dei reperti rinvenuti nella Casa del Giardino, Regio V, Pompei – Ph. Cesare Abbate /ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Cammeo in pasta vitrea con profilo di Dioniso, Pompei, I sec. d.C. - Ph. Cesare Abbate/ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Oggetti in bronzo, Casa del Giardino, Pompei, I sec. d.C. - Ph. Cesare Abbate/ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Piccolo teschio in osso, Casa del Giardino, Pompei, I sec. d.C. - Ph. Cesare Abbate/ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Teschio e animaletto in legno policromo, Casa del Giardino, Pompei, I sec. d.C. - Ph. Cesare Abbate/ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Anelli in bronzo, Casa del Giardino, Pompei, I sec. d.C. - Ph. Cesare Abbate/ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Vaghi di collana, Casa del Giardino, Pompei, I sec. d.C. - Ph. Cesare Abbate/ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Amuleti, Casa del Giardino, Pompei, I sec. d.C. - Ph. Cesare Abbate/ANSA

Il tesoro pompeiano della maga

Amuleto in forma di spiga, Casa del Giardino, Pompei, I sec. d.C. - Ph. Cesare Abbate/ANSA

 
Troverebbe così una spiegazione la presenza di strani oggetti legati alla fertilità, alla seduzione, al buon esito di un parto o di un matrimonio. Sul punto il Soprintendente di Pompei, Massimo Osanna, è cauto: gli studi sulla Casa del Giardino – la stessa in cui è stata ritrovata lo scorso anno l’iscrizione che ha cambiato la data dell’eruzione del Vesuvio posticipandola dal 24 agosto al 24 ottobre del 79 d.C. – sono infatti ancora agli inizi. Gli oggetti dello scrigno sono freschi di restauro e solo ora si potrà cominciare ad esaminarli e studiarli uno ad uno per comprendere significato e funzione di simboli e iconografie.
 
Pasta vitrea con satiro danzante - Ph. Cesare Abbate/ANSA

Pasta vitrea con satiro danzante – Ph. Cesare Abbate/ANSA

Lo studio sta riguardando anche i membri della famiglia che ha abitato la casa, in modo da ricostruirne, nei limiti del possibile, la storia. Ritrovati presso l’atrio della casa, i loro resti risultano sconvolti da scavi clandestini di età moderna (XVII – XVIII secolo), probabilmente finalizzati proprio al recupero dei preziosi che le vittime portavano con sé. Solo un anello in ferro, ancora al dito della vittima, e un amuleto di faïence sono casualmente sfuggiti a questo saccheggio. Dall’esame dei frammenti ossei si è già scoperto che le vittime ritrovate in case erano solo donne e fanciulli, mentre gli uomini, di cui due sono morti a pochi metri da casa, dovevano essere andati in avanscoperta alla ricerca di qualche via di fuga. Un’analisi dei vari DNA sta cercando di stabilire i rapporti di parentela: “si ritiene – afferma Osanna – che si tratti di un’intera familia nel senso romano del termine, cioè comprensiva anche degli schiavi a servizio del padrone di casa”. Non è escluso quindi che fra queste persone ci fosse una donna alla quale la famiglia, se non addirittura la gente del posto, riconosceva poteri  magici che la rendevano in grado di aiutare gli altri in vario modo, ad esempio – vista la natura degli oggetti – attirando il bene e tenendo lontana la malasorte; qualità purtroppo insufficienti a scongiurare la letale violenza del Vesuvio.
 

Scarabei in  faïence e piccolo teschio in osso - Ph. Cesare Abbate /ANSA

Scarabei in faïence e piccolo teschio in osso – Ph. Cesare Abbate /ANSA

Presto i monili ritrovati saranno esposti, con altri gioielli pompeiani, presso la Palestra Grande, in un’esposizione che si propone come seguito di “Vanity”, la mostra da poco conclusasi, e dedicata finora al confronto di stile e manifattura di gioielli dalle Cicladi e da Pompei, oltre che da altri siti campani.

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