La Sicilia riscopre i grani antichi con un convegno e la nascita di un’associazione

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Chicchi di grano Russello, insieme al Timilia, il grano più antico della Sicilia - Ph. IppidumNissenae | CCBY-SA4.0

Chicchi di grano Russello, insieme al Timilia, il grano più antico della Sicilia – Ph. IppidumNissenae | CCBY-SA4.0

“Il 57% dell’industria sementiera è controllata da 10 gruppi industriali, il 38% dai primi due: Monsanto e DuPont ”
Alberto Sensi

“…quando semino un grano antico semino il futuro”
Assia La Rosa

di Redazione FdS

La Sicilia riscopre uno straordinario patrimonio di biodiversità tornando a valorizzare i grani antichi, alcune di quelle 52 varietà di grani autoctoni della Sicilia, delle 291 presenti in Italia secondo un censimento del 1927.  Varietà che erano in gran parte scomparse dalla produzione perché ritenute poco adatte ad una coltivazione intensiva con processi meccanizzati e con largo impiego di fertilizzanti, ed inoltre, perchè hanno rese più basse rispetto alle più diffuse coltivazioni moderne di frumento. Questo cambiamento di rotta è stato sancito oggi a Blufi, in provincia di Palermo, dove la Cia Sicilia (Confederazione Italiana Agricoltori – Sicilia) ha dato vita all’Associazione dei produttori di grani antichi. La nuova realtà del panorama agricolo isolano è stata presentata nel corso del convegno “Sapore di Grano”, tenutosi alle 16,30 all’Aldebaran di Blufi. Una tavola rotonda finalizzata a rivalutare i grani antichi come il Russello, il Timilia (o Tumminia), i più antichi dell’isola, il Perciasacchi, il Nero delle Madonie,  e il Senatore Cappelli.

Al convegno erano previsti gli interventi del presidente nazionale della Confederazione italiana agricoltori Dino Scanavino, del presidente regionale Rosa Giovanna Castagna, del presidente della delegazione palermitana Antonino Cossentino. Fra gli altri ospiti: Antonello Cracolici, assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione, sottosegretario Ministero Politiche Agricole, il sindaco di Blufi Calogero Brucato, Franco Vescera, archeologo dei grani antichi, Vincenzo Provenzano, diabetologo, Gianfranco Venora, direttore Stazione consorziale sperimentale di granicoltura di Sicilia, Vincenzo Grassia, cerealicoltore e presidente del Gruppo di interesse economico cereali Cia Sicilia, Giuseppe Russo, dirigente Consorzio di ricerca Gian Pietro Ballatore, Roberto Guarino, responsabile marketing e vendita Azienda Poiatti, Guido Turus, registra del documentario “BioResistenze”. Il giornalista Salvo Messina ha moderato i lavori e all’inizio della serata è stato proiettato il documentario “BioResistenzese – testimoni di un impegno”, per la regia di Guido Turus. Non poteva mancare a fine serata una degustazione di bruschette e pizze preparate con farine di grani antichi di Sicilia, Russello, Perciasacchi, Nero delle Madonie, Timilia, Senatore Cappelli e birre artigianali prodotte con grani antichi.

Campo di grano antico siciliano Maiorca - Ph. hans Hillewaert | CCBY-SA3.0

Campo di grano antico siciliano Maiorca – Ph. Hans Hillewaert | CCBY-SA3.0

 
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