La luce di Napoli che conquistò il mondo. In mostra al Maschio Angioino i pittori della Scuola di Posillipo

Anton Sminck van Pitloo, Castel dell'Ovo dalla spiaggia, olio su tela (1820-24 ca.), Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna

Anton Sminck van Pitloo, Castel dell’Ovo dalla spiaggia, olio su tela (1820-24 ca.), Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna

di Redazione FdS

E’ considerata la più grande mostra mai dedicata alla Scuola di Posillipo, ossia quel lungo e fortunato episodio di pittura di paesaggio, andatosi a innestare nel percorso del Grand Tour, il viaggio culturale che intellettuali e artisti europei compirono in Italia a partire dall’illuminismo e perdurato, con tutte le sue varianti e trasformazioni, fino alla fine del secolo XIX. Parliamo de La scuola di Posillipo. La luce di Napoli che conquistò il mondo, l’esposizione inaugurata a Napoli lo scorso 24 luglio presso la Cappella Palatina del Maschio Angioino e visitabile fino al 1 ottobre 2019.
 

Salvatore Fergola, Tempesta nel Golfo di Napoli, olio su tela, 1848-59, Coll. Banca Commerciale Italiana, Palazzo Zevallos Stigliano, Napoli

Salvatore Fergola, Tempesta nel Golfo di Napoli, olio su tela, 1848-59, Coll. Banca Commerciale Italiana, Palazzo Zevallos Stigliano, Napoli

Considerata una vera e propria scuola, avviata dall’olandese Anton Smink van Pitloo, la Scuola di Posillipo combaciò con la stagione romantica ottocentesca, aprendo le porte al rinnovamento del paesaggio verista che a Napoli ebbe tra i suoi esiti più felici. Se numerose sono le opere bibliografiche, moltiplicatesi negli anni, su questo splendido momento dell’arte napoletana, un’esposizione a esso interamente dedicata si perde invece in un tempo passato, per cui va salutata con particolare interesse l’occasione per ammirare in così gran numero (oltre 70) le opere di artisti – dallo stesso Pitloo a Giacinto Gigante (in mostra anche un suo Sorrento inedito), Salvatore Fergola, Enrico Gaeta, Giuseppe De Nittis, Adriano Cecioni, Filippo Palizzi, Federico Rossano – che seppero interpretare in modo straordinario la luce e il paesaggio di Napoli e dei suoi dintorni (come Sorrento, le isole, i Campi Flegrei), attingendo ad essi en plain air e rendendoli iconici per i visitatori di tutto il mondo.
 

Giacinto Gigante, Veduta di Napoli da La Conocchia, olio su tela, 1876 ca., Coll. privata

Giacinto Gigante, Veduta di Napoli da La Conocchia, olio su tela, 1876 ca., Coll. privata

Con le opere pittoriche in esposizione, provenienti da raccolte private, la mostra vuole proporsi come un percorso da compiere nel tempo e nello spazio, oggi trasformato e quasi irriconoscibile, se non per quell’atmosfera che dal paesaggio naturale, che ancora offre la città di Napoli e l’intera Campania, è trasmigrata nell’opera pittorica. Tra gli artisti selezionati, sono presenti anche alcuni pittori stranieri che operarono a Napoli, come i norvegesi Fearnley e Dahl, il belga Vervoloet, gli inglesi Jones, Cardiff e Collins, il russo Scendrin, i francesi Rémond e Girardet. La mostra offre, inoltre, un assaggio dell’evoluzione della pittura di paesaggio all’indomani dell’esperienza posillipina, un rinnovamento sempre fondato sulla ricerca di quella luce squisitamente napoletana e meridionale che incantò artisti e intellettuali di ogni dove.
 

Enrico Gaeta, I pini, olio su tela, 1867, Coll. Privata

Enrico Gaeta, I pini, olio su tela, 1867, Coll. Privata

La mostra, promossa e sostenuta dall’assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, è curata da Isabella Valente con l’organizzazione di Saverio Ammendola per Mediterranea, il Patrocinio del Dipartimento Studi di Napoli della Federico II e La Fenice di Luciano Molino. Essa rientra nell’ambito di Estate a Napoli 2019 quarantesima edizione.

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Castel Nuovo (Maschio Angioino), Napoli
Cappella Palatina
Orario: la mostra rimane aperta fino al 2 ottobre dalle ore 10:00 alle 18:00 (orario di effettiva chiusura) dal lunedì al sabato, la domenica l’accesso è consentito dalle ore 10:00 alle ore 13:00
È possibile acquistare all’ingresso, fino al 31 agosto, ad un prezzo agevolato il catalogo della mostra e anche richiedere visite guidate, al costo di tre euro, a cura di storici dell’arte
Ingresso libero indipendente dal biglietto del Castello

IL LUOGO

 

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