Il giuramento di Donald Trump ispira un’installazione site-specific a Fiumefreddo Bruzio

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millennium bug

di Roberto Sottile

20 Gennaio 2017 il giuramento di Donald Trump diventa il “MILLENNIUM BUG”, l’installazione site-specific di Camera 237 al Castello di Fiumefreddo Bruzio (Cosenza), in mostra dal 4 al 24 giugno 2017.

Conosciamo ormai tutti, se non siamo nati da troppo poco, il fenomeno del millennium bug. Una presunta catastrofe che, nella perdita piccola e personale o immensa e bancaria, militare, scientifica e sociale, ha destabilizzato gli animi della maggior parte della gente del nostro globo. Ciò che ha suscitato è stato vero e proprio timore, paura. L’uomo del 2000 o meglio, l’uomo del 1999 ha avuto paura di una gran perdita, una gran perdita di dati. Si parlava nei piccoli casi di piccole centinaia di byte e nelle grandi aziende di qualche centinaia di Gigabyte. I nostri stretti Terabyte non erano necessari, avevano sembianze quasi immense. Il millennium bug rappresenta il punto di inizio di un nuovo millennio partito con le deviazioni, la prima a ridosso. Da quel momento solo grandi avvenimenti, crudi, forti, strazianti, documentati bene tra ghirigori e merletti, tra pietre ben posizionate e riflettori puntati. 2001 un anno impossibile da dimenticare a causa dell’attentato terroristico dell’undici settembre che colpisce il Pentagono a Washington ed entrambe le Torri Gemelle di New York. Queste ultime crollano dopo meno di un’ora di incendi devastanti. Complessivamente in questi quattro attacchi muoiono circa 3000 persone.

Inizia l’era del terrore. 2002 Gli effetti dell’undici settembre proseguono: Bush definisce Iran, Iraq e Corea del Nord, “asse del male”. 2003 cominciano i bombardamenti su Baghdad e sul resto del paese, le forze statunitensi e britanniche entrano in Iraq dal Kuwait alla caccia di Saddam Hussein che sarà catturato il 13 dicembre di quello stesso anno. 2004 Ancora un attentato scuote il mondo occidentale. A farne le spese stavolta è Madrid dove una serie di esplosioni sui treni provoca 191 morti e oltre un migliaio di feriti. Appena più tardi vi è il maremoto di Sumatra (Oceano Indiano) che ha sconvolto una vastissima area del Sud-Est Asiatico, dalle coste della Thailandia e dell’Indonesia fino allo Sri Lanka e parte dell’Africa causando oltre 400.000 vittime tra morti e dispersi. 2005 Il 31 agosto dopo il passaggio dell’uragano Katrina a New Orleans cede un altro argine, la città ormai completamente allagata si prepara all’evacuazione totale: 400 mila bambini perdono casa. 2006 Il 17 luglio una scossa sismica sottomarina, di magnitudo 7.2 provoca un maremoto che si abbatte sull’isola di Giava in Indonesia: oltre 630 morti.

2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016 non ci si è più fermati. Ogni anno, sempre in incremento catastrofi naturali, religiose, sociali. Gli attacchi dell’isis, i bombardamenti alla croce rossa internazionale nella provincia di Farrah, i due attacchi terroristici di Mosca, il terremoto di Haiti, la guerra civile in Siria, l’aereo scomparso nel nulla vicino il Venezuela, la guerra civile in Ucraina, l’attacco alla rivista Charlie Hebdo, a Bruxelles, a Nizza a Monaco. Solo una piccola lista di tutte le deviazioni che abbiamo vissuto in questi anni. Azioni non previste, almeno da noi, non prevedibili, alcune neanche per il sistema, alcune volutamente passate in secondo piano.

Dei bug, una serie di bug in rapida sequenza proprio destabilizzanti per una sequenza stessa ma di vita e di quieto vivere. Tutto proveniente da mille luoghi anch’essi imprevisti ed imprevisti anche i luoghi futuri o l’idea e l’attenzione su essi. Ogni azione diventa una conseguenza, ogni informazione diventa deviazione, ogni deviazione diventa paura. La paura cambia gli uomini, cambia il modo di vivere, di pensare, di essere. Vengono eletti presidenti, dittatori. In alcuni luoghi non vengono eletti, in altri si eleggono da soli. Colpi di Stato falliti, colpi di Stato che da qualche altra parte sarebbero necessari. Una serie di errori imprevisti, uno per anno. Due, tre, quattro, cinque, dieci, cento, mille. Come i passi dalla casa dello “zio Tanu” di qualche vecchia storia come dalla casa di un nuovo presidente che potrebbe rappresentare il primo dei bug del 2017, con il suo giuramento.

Alle ore 12.00 del 20 gennaio 2017 Donald Trump giura come 45º presidente degli Stati Uniti d’America. Un nuovo Millennium Bug è stato avviato. Diverso dagli altri, perché azionato dalla libera volontà di un popolo sovrano. L’America ha scelto! L’elezione del miliardario è stata presentata da tutti i media statunitensi e dalle più accreditate testate giornalistiche americane e non, come l’elezione più controversa della storia dell’elezione dei presidenti degli Stati Uniti d’America. Dopo il sogno del primo presidente afroamericano, si volta pagina. Si chiude un capitolo. Si apre un nuovo percorso puntellato da scelte importanti: l’abolizione della riforma sanitaria voluta dal 44° presidente Barack Obama; il rifiuto degli accordi di Parigi contro i mutamenti climatici; la firma dell’ordine esecutivo per dare il via al nuovo finanziamento del muro lungo il confine tra gli Stati Uniti e il Messico; la decisione di rimodulare gli accordi con Cuba; la black list per le restrizione per sette paesi a maggioranza mussulmana. Clima. Diritti. Religione. Sicurezza. Immigrazione. Cinque cardini che costituiscono la linfa vitale utilizzata per innescare l’idea della paura costruita sull’idea che “chi è diverso da noi non è nostro amico. È un mio nemico!”

Da queste considerazioni si sviluppa il progetto della grande installazione site specific presso il Castello Della Valle di Fiumefreddo Bruzio. Un percorso visivo disseminato di “0” e di “1” che utilizza il codice binario come lettura. Passato e presente che si fondono. Azione e ricordo diventano un tutt’uno. Il 20 gennaio 2017 costituisce la data chiave formulata in numeri binari, da dove si dirama tutto il percorso dell’installazione.

Nel 1933 la ratifica del 20º emendamento, che apportò la modifica alla data di inizio mandato del presidente degli Stati Uniti d’America. Il 20 gennaio la data scelta, che diventa meccanismo d’azione, primo dei tanti nuovi bug dai quali siamo pronti a deviarci verso nuove paure e nuove protezioni inutili. Bug atti a deviare tutto ciò che si muove in quei circuiti. E’ davvero così necessario questo insieme di circuiti così fragile dove gli errori imprevisti diventano frequenti? E lo spazio si riempie di insetti innaturali capaci di gestire anche quelli naturali deviandone i risultati. Insetti avanzati, ormai principi, sapienti, pronti ad adagiarsi per sovvertire le connessioni e deviarle a proprio piacimento. Il nostro Millennium bug è appena iniziato. Non è più una domanda. Ma una affermazione.

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