“Federico II” di Napoli: la più antica università laica e statale del mondo compie 791 anni

Campania – Scorcio della facciata dell’Università “Federico II°” di Napoli – Ph. Judith Hartmann

Campania – Scorcio della facciata dell’Università “Federico II°” di Napoli – Ph. Judith Hartmann

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di Kasia Burney Gargiulo

Il logo ufficiale dell'Università di Napoli ''Federico II"

Il logo ufficiale dell’Università di Napoli ”Federico II”

E’ la principale istituzione accademica partenopea e una delle più importanti in Italia e in Europa, ma il suo primato forse meno conosciuto è quello di essere la prima università fondata attraverso un provvedimento statale: praticamente è la più antica università laica e statale del mondo, non istituita quindi da corporazioni o associazioni di intellettuali, o di studenti ma appunto in forza di un provvedimento sovrano. E’ la “Federico II°” di Napoli, istituita il 5 giugno 1224 dall’imperatore del Sacro Romano Impero e re di Sicilia Federico II di Svevia. Quest’anno compie dunque la bellezza di 791 anni, ragion per cui il rettore Gaetano Manfredi ha deciso di aprire alla città le porte tutte le sedi didattiche, museali e monumentali dell’Università. Per l’occasione è stato stilato un ricco programma di appuntamenti intitolato “Buon compleanno Federico II°”.

Federico II di Svevia, che ha legato il suo nome al Sud Italia fino al 1250, data della sua prematura morte in Puglia, oltre che un grande sovrano fu anche un abile poeta, letterato e scienziato. E proprio la volontà di agevolare i propri sudditi nella formazione culturale, evitando loro costosi e problematici viaggi all’estero, e soprattutto quella di garantire una formazione esclusiva del personale amministrativo e burocratico della curia regis, spinse il sovrano a creare questa istituzione, cosa che fece tramite una lettera circolare inviata da Siracusa. La scelta di Napoli come sede fu dettata da diversi fattori: innanzitutto ragioni di carattere culturale, quale la presenza di una lunga tradizione di studi di vario genere, ma anche di carattere geograficio ed economico, quali la posizione strategica della città all’interno del regno, la presenza di intensi traffici marittimi e non ultimo il clima mite.

I primi indirizzi didattici furono orientati soprattutto verso il diritto, per le citate esigenze statali, ma non mancarono altre discipline come le arti liberali, la medicina e la teologia, la quale, in particolare, fu insegnata presso varie strutture religiose fra cui il convento di San Domenico Maggiore, dove dal 1271 al 1274 insegnò Tommaso d’Aquino. Rimasta indipendente dal potere papale durante il periodo angioino, con l’avvento del dominio aragonese nel 1443, l’Università subì  purtroppo una prima chiusura. Un’intesa tra re Ferdinando il Cattolico e papa Paolo II ne consentì la riapertura nel 1465,  seguita da una nuova serrata nel 1490. Lo studium napoletano riaprì finalmente le sue porte nel 1507 presso il convento di San Domenico Maggiore, che ne fu la sede per tutto il Cinquecento.  Nel 1616 fu quindi realizzata la costruzione, su progetto dell’architetto Giulio Cesare Fontana e per volere di Don Pedro Fernando de Castro, conte di Lemos e viceré di Napoli, del Palazzo degli Studi (quello in cui oggi ha sede il Museo Archeologico Nazionale di Napoli). Nel 1735 l’Università di Napoli accolse la prima cattedra d’Astronomia in Italia e nel 1754 la prima cattedra di Economia del mondo. Nel 1777 vide trasferire la sua sede al Convento del Salvatore, edificio che già aveva ospitato il Collegio dei Gesuiti, poi venuto meno con l’espulsione dell’ordine religioso voluta da re Carlo III di Borbone. Durante il decennio francese, alle altre facoltà si aggiunse anche la prima cattedra italiana di Zoologia. Sul finire dell’800, condizioni di inadeguatezza del Convento del Salvatore spinsero a trasferire nuovamente l’Università che approdò nella nuova sede di Corso Umberto I, dove tuttora si trova.

Questo il programma diffuso per il prossimo 5 giugno:
Ore 9.00: apertura Open Day alla Federico II
Ore 14.00: intermezzo musicale della nuova Orchestra Scarlatti nel chiostro di san Marcellino e Festo
Dalle ore 15.00: premio per gli studenti meritevoli nell’aula Pessina seguita dalla cerimonia organizzata per Sorrentino nell’Aula Magna il quale sarà successivamente salutato sullo scalone della Minerva dal coro polifonico dell’Università
Dalle ore 20.00: festa-concerto in Piazza del Gesù con Beppe Servillo.

Fra gli eventi speciali di contorno, è previsto il 4 giugno un incontro degli universitari con il cantante Jovanotti sul tema della creatività, mentre il 5 giugno alle 16.30 il regista Paolo Sorrentino, reduce dai successi a Cannes del suo ultimo film “Youth”, riceverà la laurea honoris causa in Filologia moderna nell’Aula Magna Storica, dove terrà una lezione sul sottile passaggio dallo scrivere al fare cinema, mentre alle 20 lo ritroveremo in Piazza del Gesù dove sarà protagonista di un incontro-intervista con studenti e docenti.

Nell’era di Internet non poteva mancare un’iniziativa sui social network ed ecco allora “Scatta gli auguri alla Federico II”, con cui si invitano tutti a condividere un selfie ed un messaggio di auguri sulle pagine twitter, facebook e instagram dell’Ateneo contrassegnandolo con l’hashtag #buoncompleannofederico.

Maggiori informazioni sulle celebrazioni sono reperibili sul nuovo sito internet dell’Ateneo.

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