Alla scoperta di Roca Vecchia e del suo ruolo nel Mediterraneo. Una mostra al Castello di Acaya

roca locandina

Dal 26 gennaio 2013 al 26 gennaio 2014 si svolge al castello di Acaya (Lecce) la mostra “Roca nel Mediterraneo.L’Età del Bronzo e del Ferro”. Comitato scientifico: Cosimo Pagliara, Università del Salento; Riccardo Guglielmino, Università del Salento; Gregorio Angelini, Dir. Reg. per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia; Luigi La Rocca, Soprintendente Archeologo della Puglia; Salvatore Bianco, Funzionario Archeologo della Soprintendenza della Puglia. Curatori: Oronzina Malecore (Istituto di Culture Mediterranee – Provincia di Lecce) e Luigi Coluccia (Università del Salento). Coordinamento: Luigi De Luca (Istituto di Culture Mediterranee – Provincia di Lecce).

Il progetto espositivo si sviluppa attorno ai temi delle relazioni umane e degli scambi commerciali e culturali, che da sempre hanno avuto come teatro d’azione il “mare in mezzo alle terre”. Il Salento, in particolare, è naturalmente predisposto a svolgere una fondamentale funzione di snodo nelle direttrici di traffico antiche e moderne. In tale contesto il sito di Roca Vecchia (XV sec. a.C. – XVI sec. d.C.), sistematicamente indagato da oltre 25 anni, costituisce un osservatorio privilegiato per lo studio delle dinamiche di interazione tra genti diverse nello strategico corridoio adriatico. Già a partire dal Bronzo Medio, l’insediamento viene munito di imponenti fortificazioni e rivela una forte vocazione emporica, inserendosi attivamente nella fitta rete di navigazioni che collegavano il mondo egeo-orientale all’Europa e al Mediterraneo centro-occidentale. Nell’ambito della Mostra, grande spazio è dedicato al contesto ambientale e alla definizione del paesaggio antico. Accanto a questi tematismi è presentata un’ampia rassegna di reperti archeologici, comprendente in primo luogo abbondante vasellame locale d’uso quotidiano, foggiato a mano. A questo si associano numerose produzioni specializzate, sia d’importazione sia d’ispirazione esotica. Si pensi alle ceramiche tornite e dipinte di tipo minoico-miceneo, ai grandi doli per la conservazione dell’olio, ai metalli rinvenuti nei ricchi ripostigli della ‘capanna-tempio’ del Bronzo Finale, agli avori e ad altro ancora. Di assoluto rilievo risultano, infine, i reperti botanici e faunistici, questi ultimi pertinenti tanto a resti di pasto quanto a strumenti e ornamenti in materia dura animale. L’eccezionale continuità di vita, la proiezione transadriatica e la forte connotazione cultuale del centro nel corso dell’età del Bronzo trovano riflesso nelle successive testimonianze della età del Ferro, come anche nelle straordinarie evidenze graffite sulle pareti della vicina Grotta Poesia.

La Mostra si pone una finalità essenzialmente didattica. Nel percorso espositivo, infatti, riveste assoluta importanza la capacità comunicativa delle immagini e dei sistemi di rappresentazione virtuale del paesaggio antico. Ampio spazio è anche riservato alla riproduzione dei materiali archeologici e alla ricostruzione dei loro contesti di rinvenimento. Un altro specifico obiettivo della Mostra è quello di far risaltare il ruolo strategico e le peculiarità del sito di Roca, con particolare riferimento all’arco cronologico compreso tra la media età del Bronzo e l’età del Ferro. In questo periodo assumono notevole rilevanza gli aspetti legati alla gestione e al controllo del territorio, come pure alla navigazione e allo scambio di merci, innovazioni e idee tra popoli di aree diverse del Mediterraneo. Il visitatore avrà quindi l’opportunità di sperimentare un approccio al passato non solo teorico ,ma caratterizzato da un contatto diretto ed empirico con le attività produttive degli antichi abitanti del Salento, con le modalità di sfruttamento delle risorse naturali del territorio e, non ultimo, con le capacità di intrattenere rapporti commerciali e relazioni interculturali con altre genti. Proprio nell’ottica di una ricca e consapevole fruizione delle notevoli risorse culturali e ambientali presenti in ambito salentino, la visita nelle sale del Castello potrà essere integrata con interessanti itinerari nel Parco Archeologico di Roca e nella vicina Riserva Naturale Le Cesine, rari esempi di ambienti antichi sopravvissuti alla pressione antropica.

 Il Castello di Acaya, che ospita la mostra, è un immobile di proprietà della Provincia di Lecce, sito nel territorio comunale di Vernole e affidato in gestione all’Istituto di Culture Mediterranee.  Acaya è uno dei pochi esempi ancora intatti di città-fortezza d’epoca medievale del Meridione d’Italia e costituisce un bell’esempio di architettura militare rinascimentale. La località deve il nome ad un’antica famiglia nobiliare che ricevette il feudo da Carlo II d’Angiò nel 1294, rimanendone in possesso per tre secoli. Nel 1535, di fronte alla minaccia delle incursioni turche, Carlo V incaricò Gian Giacomo dell’Acaya di fortificare il borgo e consolidare il Castello, precedentemente costruito su volontà del padre Alfonso. Tale progetto innovativo divenne presto un modello per tutti gli architetti dell’epoca. L’edificio è di forma trapezoidale, con due grandi torri circolari. Una scala conduce al piano nobile, contraddistinto dal susseguirsi di eleganti sale, tra le quali merita particolare attenzione quella a nove lati, con volta a calotta, arricchita da un fregio che racconta gli episodi salienti della vita di Gian Giacomo. Degna di nota è inoltre la scena di Dormitio Virginis raffigurata sulle pareti in rovina della Chiesetta conservata nell’atrio. I sotterranei, scavati nella roccia, contengono numerose cisterne e vasche per la raccolta delle derrate alimentari. Con la morte di Gian Giacomo e la vendita del feudo, cominciò l’inarrestabile decadenza di questa località e delle sue meraviglie architettoniche, fino alla riscoperta e al restauro da parte della Provincia di Lecce. Oggi il Castello ospita mostre, esposizioni ed importanti meeting.

Castello di Acaya, Vernole (Lecce)
Aperto martedì, mercoledì, giovedì e venerdì | 9.30-12-30 e 15.30-18.30
Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura
Biglietto intero: € 5,00
Biglietto ridotto: € 3,00 (6/14 anni, oltre i 65 anni e gruppi oltre 25 persone)
supplemento € 1,00 per visita guidata minimo 10 persone.
Gratuito per disabili e accompagnatori.
Info: dott.ssa Oronzina Malacore 3472535235

IL LUOGO

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