Alla Reggia di Caserta riapre l’Aperia come spazio per l’Opera Buffa curato dal Teatro S. Carlo

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Campania - Scorcio dell'Aperia del Vanvitelli, Parco della Reggia di Caserta

Campania – Scorcio dell’Aperia del Vanvitelli, XVIII secolo, Giardino Inglese della Reggia di Caserta

di Redazione FdS

Nella parte settentrionale dello spettacolare Giardino Inglese della Reggia di Caserta – realizzato nel ‘700 dal botanico anglo-tedesco John Andrea Graefer su volere della regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, moglie di Ferdinando IV, secondo i canoni del giardino “di paesaggio” con spazi il più possibile fedeli alla natura e la presenza di finte rovine antiche – si trova una delle sue strutture più affascinanti, ottenuta dall’adattamento dell’ampia vasca di una cisterna fuori uso costruita dall’architetto Luigi Vanvitelli diverso tempo prima dell’arrivo del Graefer. Il serbatoio, situato sulla sommità di una collinetta boscosa, doveva servire nel caso l’Acquedotto Carolino fosse andato fuori uso, ma in realtà non fu mai utilizzato. Con l’avvento dei Francesi sul trono di Napoli, la struttura divenne luogo di allevamento delle api per la produzione di miele, per cui venne detta Aperia. Agli inizi dell’800 sotto il regno di Francesco II di Borbone, fu adibito “ad uso di flora”, vale a dire di serra per la coltivazione di piante arboree. Da allora vi campeggia la statua di Flora o Cerere già realizzata da Tommaso Solari nel 1761 su incarico dello stesso Vanvitelli. Trasformata in giardino a parterre con fiori, lo spazio era un tempo diviso in cinque grandi appezzamenti di terreno, detti scolle, destinati alla coltivazione di alberi a piccolo e grande fusto.

Campania - Scorcio del Giardino Inglese, XVIII sec., Reggia di Caserta - Ph. Twice25 | CCBY-SA3.0

Campania – Scorcio del Giardino Inglese, XVIII sec., Reggia di Caserta. Il tempio riutilizza colonne in granito provenienti da Pompei – Ph. Twice25 | CCBY-SA3.0

Più recentemente questo spazio è stato utilizzato per la messa in scena di spettacoli all’aperto, ma – come annunciato da Mauro Felicori, direttore della Reggia – “l’Aperia sta per diventare uno spazio qualificato per l’opera e la musica che, con decisione che definirei storica, vedrà nel 2017 la riapertura alla Reggia delle attività del Teatro S. Carlo di Napoli”. Infatti la Società Campana Beni Culturali (Scabec), facente capo alla Regione, interverrà sull’Aperia, per rendere possibile quest’opera di riqualificazione. In programma un vero e proprio Festival dell’Opera Buffa dedicato a Napoli e all’Europa con tre titoli per ciascuno dei quali sono previste due rappresentazioni, già in cartellone come indicato sul sito web del Teatro:

Giovanni Battista Pergolesi / LA SERVA PADRONA
intermezzo in due parti
libretto di Gennarantonio Federico
dalla commedia omonima di Jacopo Agnello Nelli
Napoli, Teatro San Bartolomeo, 5 settembre 1733
intermezzo in due parti
sabato 10 giugno 2017 ore 18.00
domenica 11 giugno 2017 ore 12.00

Ermanno Wolf Ferrari / IL SEGRETO DI SUSANNA
intermezzo in un atto
libretto di Enrico Golisciani
Monaco, Hoftheater, 4 dicembre 1909
sabato 24 giugno 2017 ore 18.00
domenica 25 giugno 2017 ore 12.00

Domenico Cimarosa / CHI DELL’ALTRUI SI VESTE PRESTO SI SPOGLIA
commedia in due atti
libretto di Giuseppe Palomba
Napoli, Teatro dei Fiorentini, 1783.
sabato 1 luglio 2017 ore 18.00
domenica 2 luglio 2017 ore 12.00

“Gli amanti della musica – ha concluso Felicori – possono già prepararsi, profittare per un soggiorno da noi, immersi fra beni culturali, paesaggio, natura, mozzarelle, pizza e buon vino. Vedrete che il sistema turistico casertano saprà darvi il meglio a costi graziosi”.

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